I SENSI E LA VOCE: Suoni da Vedere, Assaggiare, Ascoltare!

Ahhh, come sono felice che tu stia leggendo questa mail! In queste poche righe vorrei condividere con te una scoperta che ho fatto insegnando in uno dei miei Webinar qualche anno fa. Una scoperta che ancora oggi è un esercizio utile e un allenamento che ti consiglio per comprendere le DINAMICHE INTERIORI che si riflettono sulla voce.

E’ un lavoro di percezione ed ascolto di te… vedrai ti piacerà!!!

L’allenamento che vedremo tra poco ci permette di capire e comprendere dinamiche interiori che si riflettono in modo sbalorditivo sulla voce.
Spesso sembra che la nostra voce ci tradisca, che ogni tanto non funzioni: a volte non esce, gli acuti diventano il raggiungibili, I bassi sfocati, l’intonazione precaria, il fiato scarseggia… Eppure dentro di noi avvertiamo la sensazione di poter cantare bene, anzi proviamo un’intensa voglia di cantare!

Vi insegnerò un segreto per superare in modo facile e rapido questi problemi, dal risultato talmente immediato che può essere applicato anche in performance! Ognuno di noi ha un canale preferenziale per comunicare con se stesso e con il mondo.

Con specifico riferimento ai suoni, le persone tenderanno dunque prevalentemente a:

Guardarli
toccarli o gustarli
ascoltarli

lezioni di canto online i sensi e la voce

COMINCIO DA UN ANEDDOTO…

Alcuni anni fa, con un gruppo di studenti ho lavorato sul potenziamento dei sensi.
Durante un’esecuzione, una ragazza che per molto tempo aveva sofferto a causa di un piccolo nodulo alle corde vocali (risolto da anni), tendeva inesorabilmente a non articolare bene i suoni e a contrarre l’emissione, portando il mento sempre più in fuori a mano a mano che saliva di tonalità, con il risultato di una performance faticosa e poco udibile.

Con una semplice occhiata allo specchio si sarebbe potuta rendere conto dell’atteggiamento fisico scorretto di mento e labbra e dunque ovviare al problema. Eppure lo ignorava.
Perché?

Le rare volte in cui riusciva guardare il proprio riflesso lo faceva con gli occhi vacui di chi guarda ma non vede.

Continuava a dirmi che per lei era faticoso osservarsi, e anche dopo averlo fatto ricantava la frase musicale senza migliorare in alcun modo il timbro.
Era chiaro che gli occhi non costituivano il suo canale leader.
Allora le chiesi di spegnerlo del tutto chiudendo le palpebre come se avesse a disposizione un interruttore.

Le suggerii poi di toccarsi con le mani bene aperte l’addome.
Lo fece e quando ripetè la frase il timbro risultò più compatto e pieno, intonato e con meno dispersione d’aria.
Era così emozionata che si mise a piangere.

Galvanizzata dal meraviglioso risultato, riuscì a cantare la frase in una zona ancora più acuta mantenendo quel bel suono pieno.
Fu un’illuminazione per lei e per me!

Provò dopo, sempre ad occhi chiusi a portare le mani sulle orecchie: il suono, sempre bello…. uscì ancora differente, molto più omogeneo tra i bassi e gli acuti.

Cos’era accaduto?

Avevamo eliminato il suo canale meno efficiente, in modo che potesse focalizzare e unire le altre due sensorialita’ più percettive!!!!

Suoni da vedere, assaggiare, ascoltare

Avete già capito il trucco: è possibile cantare usando, di volta in volta, solo:

la vista immaginando i suoni come se fossero colorati, in movimento e brillanti
L’udito chiudendo gli occhi avvicinando le mani alle orecchie come per porsi in ascolto
Il tatto percependo i suoni attraverso il corpo toccandone una parte come le gambe e l’addome la gola il viso

Fate un esperimento

Provata eseguire una frase musicale per tre volte, alternando le modalità: riuscirete a fare una classifica dei vostri canali sensoriali.

Generalmente, un canale è meno reattivo degli altri due, quindi provate a ripetere la frase usando le due modalità più efficienti.

In tal modo amplificherete il risultato.
E’ interessante notare come a vista, udito e tatto possano anche corrispondere i tre gruppi di frequenze acute, medie e basse che compongono l’estensione di una voce umana comunemente riconosciute come registro di petto registro misto e registro di testa.

Per aiutare i nostri acuti dovremo vederli bene (feedback visivo), immaginandoli magari colorati, in movimento, leggeri.

Per le note di passaggio (ambito tonale medio) sarà utilissimo aguzzare l’orecchio e percepirne intensamente la sonorità, il volume piano e forte e le sfumature (gli armonici il timbro o come si suol dire la pasta).

Per i bassi non potremmo rinunciare a toccare il corpo le sue vibrazioni, il suo calore (ad esempio con una mano sul petto).

Il tutto è riassumibile in questa tabella:

Esiste un modo anche per avvertire il profumo dei suoni, il loro gusto.vi sembra impossibile? Allora provate a cantare una nota abbinandole un profumo è un sapore: per ogni suono viene verranno in mente diversi! Questo è lo straordinario potere della nostra mente, il grande direttore d’orchestra dei nostri meccanismi fisici ed emotivi.

PER CHI VOLESSE ANCORA LEGGERE UNA CURIOSITA’ IN MERITO…

Il professor Veret, L’ideatore dell’agopuntura ha dedicato una parte dei suoi studi all’impostazione della voce umana che viene collegata i cinque sensi secondo un’idea molto affascinante:

il gusto si rapporta al tessuto osseo e rende densa la voce
L’udito, collegato all’acqua contenuta nel corpo, fa vibrare la voce e la controlla nell’intonazione, soprattutto, dell’ambito tonale medio
L’olfatto si rapporta con le cavità aeree e risonanze della maschera facciale quindi regola gli armonici
Il tatto si collega con la pelle contiene la tessitura e rinforza la voce con consonanze di petto

Ho trovato questo studio molto interessante e così ho voluto condividerlo con voi dandovi così una chiave nuova per imparare a conoscervi meglio e capire quanto sia basilare la consapevolezza di noi stessi per poter intraprendere il viaggio alla scoperta della nostra voce, sicuri di arrivare a destinazione.

Vuoi cominciare a migliorare la voce?
Facciamolo insieme, Scopri tutte le opzioni per farlo insieme:

Gruppo Fb (gratuito) e NEWSLETTER: https://mailchi.mp/f1e845c9d514/yqir5…